Il miracolo économico 19.00 / 20

Alla fine della seconda guerra mondiale, l’Italia uscì sconfita, distrutta e sottosviluppata. Infatti, nel 1951 soltanto il 7,5% della case avevano l’acqua corrente, l’elettricità e i servizi igienici interni. La popolazione attiva era formata dal 42% di agricoltori (il 50% nel Sud). Il tasso di crescita era inferiore alla Yugoslavia e alla Germania. Era un periodo di forte emigrazione verso gli Stati Uniti, la Svizzera, il Belgio, la Francia e la Germania. Però, al livello europeo, gli anni 50-70 segnarono il ventennio d’Oro grazie agli aitui del Piano Marshall per la ricostruzione e alla congiuntura favorevole del commercio internazionale occidentale. Le particolarità italiane, collegate con le caratteristiche europee, favorirono il miracolo economico 1958-1963: stabilità monetaria e elevata disponibilità di manodopera a costi bassissimi. Nel 1957, gli accordi del Mercato Europeo Comune (MEC) aprì le frontiere e aumentò le esportazioni tra i paesi europei.